
Venerdì 28 febbraio si è conclusa l’11ª edizione di Seeyousound International Music Film Festival, nella cornice del prestigioso Cinema Massimo di Torino. Il programma di questa edizione ha proposto 65 titoli (lungometraggi di finzione e documentari, cortometraggi e videoclip), 15 eventi tra talk, live, dj set, exhibition e installazioni e ha accolto più di 40 ospiti dall’Italia e dal mondo. Grande successo di pubblico, registrando oltre 6000 le presenze in 8 giorni di festival dal 21 al 28 febbraio, numeri in linea con i dati del 2024 quando l’edizione decennale durò 10 giorni interessando 2 weekend.
Sold out e sale gremite per gli spettacoli: Blur: To The End di Tobi L. che ha aperto il festival in anteprima italiana, Soundtrack to a Coup d’État di Johan Grimonprez, candidato agli Oscar come “Miglior Documentario”, Uzeda – Do It Youself di Maria Arena e Going Undergroung di Lisa Bosi e che ha riempito la sala in entrambe le proiezioni in programma, così come Mogwai: If the Stars Had a Sound di Antony Crook; e il live Escapology Live A/V di Kode9.
«Ad un anno di distanza dall’edizione del nostro decennale, premiata da una calorosa e numerosa partecipazione, abbiamo nuovamente ritrovato l’abbraccio del pubblico ed è per noi uno stimolo a continuare a fare ciò che facciamo da 11 anni – affermano Carlo Griseri e Alessandro Battaglini, direttore e vice direttore di Seeyousound –. Vedere persone che tornano di anno in anno, anche da fuori regione, e che hanno ormai l’abitudine di frequentare il festival, è una grande dimostrazione di fiducia che ci siamo conquistati e una grande soddisfazione. Chiudiamo questa nuova edizione con la sensazione che la nostra proposta culturale venga capita e apprezzata dalle persone con cui di fatto condividiamo due grandi passioni – il cinema e la musica – e questo ci dà il giusto slancio verso l’edizione 2026… ci rimettiamo al lavoro!».


Quanto ai vincitori, la giuria dei lungometraggi di finzione ha premiato Imago di Olga Chajdas, che ha vinto anche il premio del pubblico, mentre una menzione speciale è stata attribuita a Les Reines du Drame di Alexis Langlois. Nel concorso documentari, il premio è andato a Going Underground di Lisa Bosi. Per il concorso cortometraggi, il premio 7INCH è stato vinto da Deep in My Heart Is a Song di Jonathan Pickett, apprezzato per la sua narrazione essenziale e la connessione tra musica e storia. Il premio per il miglior film italiano è stato assegnato a Jesus Loves the Fools di Filippo D’Angelo, Dimitris Statiris e Mauro Ermanno Giovanardi. Il premio Frequencies per la miglior sonorizzazione originale è invece stato assegnato a Maggie Zobel.
Nel concorso Soundies, dedicata ai music video, la giuria formata da Amos Cappuccio, Luca Giraudo e Delia Simonetti ha assegnato il premio a The Rhythm Changed di Ludovic Gontrand per Thomas de Pourquery, premiato “per la qualità della costruzione dell’ambientazione e la caratterizzazione dei personaggi”, si legge nelle motivazioni, “per la fotografia che indaga il reale e trasporta lo spettatore all’interno di un reportage dell’assurdo in grado di sintetizzare un micro universo fatto di contrasti”. Le menzioni speciali sono andate a Mum Does the Washing di Iman Omar per Joshua Idehen e Naskar di El Cielo per nusar3000.