Le parole non dette vengono qui espresse attraverso le immagini e la musica. Unspoken Words è il titolo del brano strumentale di Max Cooper che è parte un progetto audiovisivo ben più ampio e coincidente con l’album omonimo; si tratta infatti del quarto, intitolato Expression, di 13 capitoli, ognuno dei quali è accompagnato da un film sperimentale.
L’obiettivo, spiega Cooper attraverso i social e il sito dedicato, è di esprimere ciò che è nascosto e non può essere comunicato in maniera semplice e diretta. A tradurre per immagini questo brano è stato chiamato un artista francese, Thomas Blanchard, che pone in un unico spazio nero indefinito una danzatrice e delle forme avvolgenti e in espansione: la danzatrice rappresenta il pensiero, mentre le strutture in evoluzione stanno per le parole non dette e per i dubbi che ci attanagliano.
Credits
Music: Max Cooper
Visuals: Thomas Blanchard
Label: Mesh
Dancer: Louison Valette
Director of photography: Jérémy Vessigot