La prolifica ed eclettica band australiana dei King Gizzard & The Lizard Wizard ha pubblicato lo scorso giugno il suo diciottesimo album, Butterfly 3000. Nell’arco di due mesi e mezzo, fra la metà di giugno e la fine di agosto, sono stati pubblicati i video di tutti i brani dell’album.
C’è qualcosa di retrò in questo progetto, qualcosa che ci fa sentire proiettati nel futuro ma allo stesso tempo ancorati al passato, nei suoni e nelle immagini. Nel leggere «Recorded by King Gizzard in the year 3021» nei testi di accompagnamento ai video pubblicati sul loro canale Vevo, già il titolo dell’album assume un valore quasi retrospettivo.
Yours, il primo video pubblicato il 14 giugno, è diretto da John Angus Stewart alla sua settima collaborazione con la band. Girato a Melbourne, fa uso di tecniche consolidate come lo split screen, time-lapse e panoramiche a schiaffo. Il titolo dell’album e la presenza della farfalla all’inizio sono rispettivamente come una prima di copertina e come un testimone che passerà da un capitolo all’altro.
Il video di Shangai è stato invece pubblicato il 21 giugno. Si tratta di un video in animazione tradizionale e infatti, sotto ai bozzetti pubblicati dalla regista nel suo sito, si legge «pencil on paper». Nel corso di una intervista per Zippy Frames, Amanda Bonaiuto ha raccontato che la band, dopo averla contattata tramite Instagram, le ha dato grande libertà creativa, chiedendole semplicemente di fare riferimento al testo del brano e di includere la farfalla (poi diventato uno stormo di farfalle) nell’animazione. Le due figure, invece, sono nate in seguito a delle passeggiate in giro per Brooklyn e a un po’ di brainstorming/flusso di coscienza; ad esempio, la figura con gli occhi conici ha preso vita dal ricordo della nonna affetta da retinite pigmentosa (causa del difetto di visione indicato come “tunnel vision”).
La farfalla è presente anche nel video di Dreams, uscito il 28 giugno e diretto da Jamie Wolfe. Anche in questo caso si tratta di un video animato, ma lo stile è molto diverso da quello del video precedente. La frenetica e psichedelica energia che caratterizza lo stile dell’animatrice americana (come si può vedere dai suoi lavori) è qui prestata a rappresentare le incongruenze del sogno.
La stessa regista, per il video di Blue Morpho (uscito il 6 luglio), colloca le sue figure su una sorta di rumore bianco. Entrano in questo spazio senza profondità né tempo, si muovono, si sovrappongono e si preparano alla metamorfosi.
Il video di Interior People è uscito il 12 luglio, diretto da Ivan Dixon, prodotto e animato dallo Studio Showoff di Melbourne. Anche in questo caso, il regista ha dichiarato di aver avuto assoluta libertà creativa nella realizzazione del video, con l’unica espressa richiesta di includere farfalle nell’animazione. Lo stile è qui molto diverso dalle animazioni precedenti e sembra ispirato più dallo stile giapponese Miyazaki e da quello del cult-movie animato Heavy Metal (Gerald Potterton, 1981).
Il sesto video, Catching Smoke, è uscito il 26 luglio, diretto da Danny Cohen. Per i primi tre minuti e mezzo sembra un tradizionale video performativo, con tutti i sei membri della band impegnati nell’esecuzione del brano. Le uniche particolarità sono lo strano spartito utilizzato e il costume da bozzolo indossato dal frontman, Stu Mackenzie, che diventa unico protagonista per i successivi 40/50 secondi, risaltando su un nero molto teatrale giocato con luci drammatiche, chiave e di controluce. Dopodiché comincia la terza e ultima parte, in cui cambia tutto. I musicisti diventano insetti e farfalle di un set coloratissimo, popolato da danzatori/pistilli. Un brano e un video senza tempo che cercano di trasmettere la sensazione di fermare una emozione, anche cercandola nel sé più recondito, hanno spiegato Mackenzie e Cohen in occasione dell’uscita del video.
Sophie Koko ha invece diretto il video di 2.02 Killer Year, pubblicato il 2 agosto. La regista e animatrice inglese ha optato per il 3D per descrivere un mondo popolato da umanoidi nati da libellule giganti. Di questi, tutti omologati e ripetitivi nei comportamenti, solo uno si ribella e vola via, diventando lui stesso farfalla e (forse) ricominciando il ciclo.
Dopo tanta animazione, con il video di Black Hot Soup pubblicato il 11 agosto si torna alle riprese live action, sebbene siano combinate con parti animate ed elaborate attraverso tecniche di video processing. La regia è affidata a Guy Tyzack.
Gli ultimi due video dell’album sono diretti entrambi dall’australiano Jason Galea e anche in questo caso si tratta di una collaborazione consolidata con la band. Ya Love viene pubblicato il 24 agosto e si tratta di una complessa animazione 3D il cui solo rendering ha richiesto circa 5 mesi di tempo, ha spiegato il regista su Instagram.
Comincia come un film di fantascienza i cui protagonisti sono i sei componenti della band, appena fortunosamente arrivati su un pianeta indefinito. Una lucertola antropomorfa libera una farfalla luminosissima dietro la quale i sei protagonisti cominciano a correre e l’inseguimento li porta, come su un ottovolante, a conoscere “in profondità” il luogo in cui si trovano. Popolato da lucertole, bruchi e farfalle, fornito di una natura rigogliosa e della quale diventano parte.
La quarta di copertina è lasciata infine alla title track, Butterfly 3000. Pubblicato il 31 agosto, il video riparte esattamente da dove il precedente era finito, cioè dai sei bozzoli diventati amorevolmente parte della natura. Il film di fantascienza in 3D lascia però il posto a una sperimentazione grafica che ricorda molto la videoarte degli anni Ottanta.
Il progetto rientra quindi nelle categorie di ‘video album’ e di ‘concept album’ che non troppo frequentemente sono state adottate dagli artisti, con una narrazione verticale che rende ciascun video autonomo, ma anche una narrazione orizzontale che unisce tutti i brani e tutte le restituzioni visive dei diversi registi coinvolti.