5. Cosmo – Turbo/Attraverso lo specchio (Jacopo Farina)
Doppio video per Cosmo diretto da Jacopo Farina: per questo felice incontro tra musica d’autore ed elettronica da club, ci viene proposto uno scontro fra civiltà – soldati americani contro danzatrici del ventre. Cosmo è in fuga, ma anche intrappolato fra queste due posizioni. Ad ospitare la scena, abbiamo una discoteca padana abbandonata, dove, fra i muri scrostati, resiste l’insegna “Ultimo Impero”, ricordo di un passato glorioso. La prima parte è davvero inventiva, mentre la seconda, complice anche il brano – Attraverso lo specchio –, vira sul lato club: scene di ballo si inframezzano ad auto di grossa cilindrata, tra neon e fari, con l’enfasi tutta posta sui ralentì estatici, i giochi di luce e un montaggio sempre e comunque creativo.
4. Liberato – Tu t’e scurdat’ e me (Francesco Lettieri)
Primi amori fra scugnizzi, tra Nino D’Angelo ed Eric Rohmer (ecco, l’abbiamo sparata grossa). Fatto sta che con Liberato – belli anche 9 Maggio, che replica un po’ la formula che il regista aveva già impiegato in Cosa mi manchi a fare (per Calcutta), e Gaiola portafortuna – Lettieri ha svoltato, portando all’attenzione il suo lavoro al di fuori delle solite nicchie. Tu t’e scurdat’ e me ci racconta delicatamente l’innamoramento di due adolescenti, tra prime volte, impennate con il motorino e cannoni in riva al mare. Attraverso la storia d’amore, il regista ci porta dentro la società napoletana, dandone un ritratto personale, coinvolgente, non banale.
3. Colapesce – Totale (Zavvo Nicolosi)
Nicolosi e compagnia filmano il loro capolavoro per accompagnare questo singolone di Colapesce. Musica, montaggio, invenzioni visive si trainano l’un l’altro; i personaggi più diversi nelle situazioni più strane, prima di ritrovarsi tutti invitati ad una festa di compleanno allucinata, che lancia il nuovo disco del cantautore siciliano. È il “video tumbrl”, caleidoscopico, frammentato dell’anno, racchiuso com’è in un abbraccio materno, totale. Quale altra storia c’è da raccontare?
2. Andrea Laszlo De Simone – Vieni a Salvarmi (Gabriele Ottino e Andrea Laszlo De Simone)
Un naufrago concettuale lotta contro sé stesso, o meglio contro il sé stesso che da dentro la sua mente gli fa apparire le cose davanti agli occhi (vedere per credere). L’azione è ambientata per gran parte in uno spazio bianco, astratto, che ricorda la sequenza centrale de L’uomo che fuggì dal futuro, film platonico per eccellenza. Vieni a salvarmi, bel brano del sottovalutato De Simone, regala un finale sorprendente, amaro e ironico che vede il cantautore e la band cibarsi del povero protagonista. Fra i video italiani più curiosi e interessanti di sempre.
1. Blonde Redhead – Golden Light (Virgilio Villoresi)
E va bene che le nuove leve stanno crescendo, che il video italiano sia in ripresa, ma il capo assoluto rimane sempre lui, Virgilio Villoresi. E metteteci pure che Golden Light è forse il suo capolavoro, certamente il lavoro più sentito e personale, vera e propria autobiografia psicologica. Un corto surreale e ipnotico (qualcuno ha detto Lynch?), che gioca, attraverso le luci colorate, sui limiti del visibile, sul rapporto tra giorno e notte, tra uomo e donna. Gli effetti speciali sono ottenuti con un trucco, la cosiddetta tecnica RGB, che conferisce un fascino d’antan al video e che esalta la creatività del nostro.